AI e Innovazione per il Fashion: Le Visioni di Teddy Group con Mattia Giorgi

Prosegue la serie di interviste curate da Francesco Cerisano, founder di Aracne: questa volta siamo con Mattia Giorgi, Head of AI & Innovation presso Teddy Group. In un dialogo che unisce visione e competenza, Mattia ci racconta il suo percorso nel digitale e svela come l’intelligenza artificiale stia trasformando il settore della moda in Teddy Group. Dall’ottimizzazione dei processi interni alla personalizzazione dell’esperienza cliente, fino alle nuove frontiere del design di prodotto con l’AI generativa. Un’intervista da non perdere per esplorare le possibilità dell’AI nella moda!

Ci piacerebbe conoscere meglio il tuo background. Quali sono state le tappe principali che ti hanno portato a ricoprire il ruolo di Head of AI & Innovation presso Teddy Group?

Mi occupo di digitale dal 2005, con esperienza che spazia dal marketing alla gestione di ecommerce, dalla guida dello sviluppo di siti web e app allo sviluppo di prodotto. Questo mix di competenze mi ha permesso di acquisire una visione aziendale a 360°, aiutandomi a identificare aree di miglioramento nei processi aziendali con un approccio globale.

L’esperienza maturata in contesti che vanno da multinazionali come Google a piccole startup mi ha insegnato a ottimizzare la gestione dei budget in modo efficace. La mia propensione a sperimentare ha fatto il resto, e quando in Teddy abbiamo deciso di non farci trovare impreparati di fronte alle evoluzioni tecnologiche, in particolare dell’AI, si è presentata l’opportunità di dedicarmi a tempo pieno all’innovazione.

Il gruppo Teddy, con marchi come Terranova, Calliope e Rinascimento, sta abbracciando l’innovazione tecnologica. Potresti condividere qualche progetto o iniziativa in cui l’intelligenza artificiale è stata integrata per migliorare i processi aziendali o l’esperienza del cliente?

Per quanto riguarda l’esperienza cliente, oltre ai classici prodotti suggeriti, di recente abbiamo implementato con successo un sistema basato su AI che propone outfit completi all’interno delle nostre schede prodotto, Bantoa Stylemix. In passato abbiamo testato anche la ricerca visuale, ma non ha riscosso il gradimento degli utenti.

Dal punto di vista dei processi aziendali, ci sono due casi principali che posso citare:

  • Supporto nella scrittura di contenuti: questo sistema non solo facilita il lavoro del nostro personale interno, ma consente anche di testare rapidamente diversi toni di voce.
  • Integrazione di uno strumento di AI generativa nella creazione di prototipi di prodotto (Raspberry AI): partendo dai trend di mercato, generiamo varianti di prodotto sia da testo (text-to-image) che da disegni tecnici (sketch-to-render). Questo processo permette ai designer di sperimentare più velocemente e di cogliere al meglio i desideri dei nostri clienti.
Personalmente, ci sono delle startup o tecnologie emergenti che ritieni particolarmente promettenti nel campo dell’AI applicata alla moda? Teddy Group ha attualmente delle collaborazioni attive in questo ambito?

Al momento ci sono molte startup interessanti in circolazione, il che rende questo un periodo davvero entusiasmante per sperimentare. I sistemi di video AI, soprattutto con la funzione video-to-video, sono ottimi per contrastare la fatica creativa nel settore ADV, specialmente per chi utilizza formati video.

Sono particolarmente interessato ai servizi che consentono di creare video ADV con avatar virtuali come Hey Gen e Captions.

Un altro strumento interessante è Sociate, che classifica automaticamente i prodotti in base ai trend dei social media. Questo è utile sia per il sito che per il personale dei negozi, poiché consente loro di rispondere al meglio alle richieste dei clienti.

I due servizi più interessanti che ho avuto modo di provare negli ultimi mesi sono Anam AI e GenWay.

  • Anam AI consente agli utenti di interagire con avatar virtuali ultra realistici, con espressioni facciali e capacità di comprendere e rispondere correttamente a domande anche complesse, un aspetto davvero impressionante.
  • GenWay è un servizio che permette di condurre interviste con gli utenti sotto forma di dialogo, spaziando dai test di prodotto ai test di usabilità o di esperienza d’acquisto, offrendo feedback preziosi.

 

Al di là del tuo lavoro con Teddy Group, hai osservato esempi interessanti di applicazione dell’intelligenza artificiale nella filiera della moda, in Italia o all’estero, che ritieni particolarmente rilevanti per il futuro del settore?

Da quello che osservo, in Italia l’AI viene impiegata principalmente per il supporto nell’analisi dei dati, nella pianificazione dello stock e del merchandising, e nei sistemi di suggerimento delle taglie. All’estero, in particolare negli Stati Uniti, noto un uso più diffuso dell’AI generativa nel design di prodotto, un ambito che in Italia appare ancora poco esplorato.

 

Al di là del settore moda, un aspetto interessante che riguarda qualsiasi settore è quello delle piattaforme di orchestrazione AI, come ad esempio Thread AI, che da pochi giorni è uscita dalla fase di ‘stealth mode’. Queste piattaforme sono fondamentali per coordinare e ottimizzare l’integrazione di diverse soluzioni AI all’interno delle aziende, offrendo un valore trasversale e applicabile a molti contesti. Mi sono ripromesso di confrontarmi con brand sia italiani che internazionali per condividere esperienze su questo argomento, in modo da avere una visione più chiara sullo stato attuale del mercato. Le opinioni che ho condiviso sono basate su impressioni personali.

Guardando al futuro, quali ritieni che siano le principali opportunità per l’intelligenza artificiale nel settore moda? Dove vedi il maggiore potenziale per una trasformazione positiva?

Vedo molte opportunità: dalla comunicazione (video, immagini, testi) alla personalizzazione dell’esperienza utente, dal design di prodotto alla pianificazione di stock e merchandising, fino alle ricerche di mercato. Tutti questi elementi possono contribuire a una trasformazione positiva del settore, poiché hanno il potenziale di ridurre gli sprechi, consentendo di produrre in modo più efficiente e mirato, offrendo al cliente esattamente ciò che cerca.

 

Come può l’intelligenza artificiale contribuire a rendere i processi della filiera della moda più sostenibili? Il gruppo Teddy ha già iniziato a esplorare soluzioni AI in quest’ambito?

Non è un tema su cui sto lavorando direttamente, quindi per una risposta più dettagliata dovrei confrontarmi con i colleghi. Tuttavia, posso dire che per il gruppo Teddy è un argomento di grande importanza, indipendentemente dall’uso dell’intelligenza artificiale. Dal mio punto di vista, come accennato in precedenza, il principale contributo che l’intelligenza artificiale può offrire è nell’ottimizzazione della produzione e della distribuzione, rendendole più efficienti.

Francesco Cerisano (2001), designer e creatore di Aracne, è appassionato di tecnologia e intelligenza artificiale. Laureato in Design e Comunicazione all'ISIA di Firenze, dal 2021 si dedica allo sviluppo di progetti AI nell'arte e nella produzione, con focus su fashion e visual design. È anche VJ e DJ nella scena underground e condivide le sue ricerche su un blog dedicato all'innovazione tecnologica